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Colori disinibiti

(di Gianluca Sgalippa)

Nella storia del gusto, i colori hanno subìto lo stesso destino di ambiti del progetto e della creatività: la compartimentazione e la “specializzazione”. Nell’immaginario collettivo a ogni tinta è sempre corrisposto un uso specifico, tanto da diventare un vero e proprio codice. Si pensi al rosa e all’azzurro, visualizzazione dell’identità di genere, o al nero, simbolo del lutto o di tristi vicende storico-politiche, contrapposto al rosso, protagonista della sfera erotica e strumento di seduzione visiva. La stessa considerazione vale per gli accostamenti di due o più colori diversi, tipici delle bandiere o, peggio, delle squadre di calcio: per decenni non si sono visti abbinamenti ritmici tra nero e blu o tra rossi e blu per non avere paragoni da subcultura sportiva…