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Luce del nord

(di Andrea Cacaci)

Nel 1914 lo scrittore tedesco Paul Scheerbart pubblica un libro dal titolo “Architettura di vetro”. Scritto sotto forma di trattato di architettura ebbe un discreto successo tanto da essere recensito da Walter Beniamin e influenzò in qualche modo l’allora giovane architetto espressionista tedesco Bruno Taut, col quale Scheerbart ebbe una fitta corrispondenza nel suo ultimo anno di vita.
Nel 1914 si conoscevano così bene le influenze e gli influssi della luce sui nostri comportamenti che Scheerbart li dava quasi per scontati:  “Non si può certo contestare che una magnifica architettura di vetro eserciti sui nervi un influsso quanto mai benefico”. “Alla luce troppo chiara ed intensa dobbiamo in parte il nervosismo della nostra epoca. La luce smorzata dai colori ha un effetto tranquillizzante sul sistema nervoso. Perciò essa viene consigliata dagli specialisti in malattie nervose e usata come metodo terapeutico in molte case di cura”. “Non dobbiamo dunque mirare a un aumento dell’intensità della luce. La luce che abbiamo è già troppo forte e ormai insopportabile. La luce smorzata è ciò a cui dobbiamo mirare…