I sens in versi

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Trento
ABE  Alberto Sometti
Via Dei Solteri, 7 38121 Trento TN Italia
TEL +39 328 9305579
E-MAIL: albertosometti@gmail.com
SITO: www.abe-art.it

Descrizione

L’ispirazione nasce dalla notte…
Solo dopo si sviluppa nei colori tipici che ne chiarificano l’iconografia.
Il cielo, limpido e intenso, avvolge l’ambiente nel suo morbido manto blu scuro (NCS S 8005-R80B) e fa da sfondo ideale – dato il basso grado di colore – perché l’occhio possa coglierne tranquillamente le sfumature opache (visibili nelle finiture di stampa delle pubblicazioni realizzate).
Un blu profondo (NCS S 8505-R80B) identifica gli elementi della notte “in ombra” maggiore, come cave oscure, zone montuose e materie corporee – per questo la nuance appartiene allo stesso piano di tinta precedente, ma con un grado di nero aumentato – fornendo anche la chiave di lettura per il logo ABE che assurge così a simbolo della grafica generale.
Cosparse qua e là, nubi di testo grigio~azzurro (NCS S 5005-R80B) mettono pacatamente in risalto la loro presenza – mantenuta infatti la stessa cromaticità, ma ridotta la nerezza – trasformandosi da sostanze incorporee a pensili mobili sulle pareti di questo habitat vagamente illuminato.

È il giallo pallido di una luce lunare (NCS S 0510-Y10R) l’elemento principale affinché la scena prenda vita e leggera dinamicità – ecco il rimando alla forma dello spettacolo, dove, nella parte finale, il buio lascia il posto alla luce – ora riflettendosi sulle superfici (ci si immagini uno specchio d’acqua nella parte sinistra del logo ABE) ora illuminando le cose da duplice prospettiva: dentro e fuori dalla “porta della notte” (ovvero un fronte del volantino e il versante sinistro della locandina). Internamente se ci si immerge nello spettacolo e nel mondo onirico dell’artista, esternamente se si guarda oltre la serratura verso un’ipotetica altra stanza.

Svelato quindi il motivo del sottotitolo “LE STANZE…. dato allo spettacolo: 8 stanze tematiche – identificate dalle rispettive porte stilizzate nella grafica – come le 8 nuances della palette progettuale.
Tale coincidenza di simmetrie palesa anche la preferenza personale dell’artista per un sistema cromatico trasversale al mondo del design e dell’architettura – com’è NCS – seppur veicolato verso un utilizzo di settore alternativo rispetto allo standard: nell’allestimento teatrale, dalla grafica alla stampa, dalle scenografie ai costumi, esso diventa semplicemente linguaggio strutturale e integrante della proposta artistica e stilistica del progetto.

Ecco, quindi, lo scenario metaforico alla base dello spettacolo teatrale, che ne motiva la scelta di inserzione da parte del committente IRIFOR del Trentino nella rassegna specifica di eventi “Al Buio”: finalizzati a sensibilizzare il pubblico sull’esperienza percettiva di ciechi e ipovedenti, essi cercano di stimolare nell’ascoltatore la risposta agli stimoli esterni, tramite l’ausilio dei sensi differenti dalla vista. È proprio con l’intento di far risaltare questo cambio di registri abituali che produzione e post-produzione vertono sul binomio buio-luce in rapporto al mezzo audio-video.
Di conseguenza, diventando contraltare cromatico al mondo notturno e metafisico di partenza, il cliente determina la decisione dell’artista/progettista di opporre una palette più empirica, ispirata ai colori interni della struttura: innanzitutto ruotando intorno al concetto di porta, l’elemento di passaggio reale che, tramite un ….INGRESSO A OFFERTA” (la continuazione del sottotitolo dalla parte blu a quella rossa), traduce ne “LE STANZE…. del teatro “Al Buio”.

Dalle chiavi alle serrature e dalle porte alle stanze, tutto gioca sull’alternanza continua di un’entrata e un’uscita dalle tematiche cardine della sceneggiatura e della recitazione: è il filo rosso.
Di un rosso intenso (NCS S 3560-Y90R) che cattura l’attenzione senza essere oltremodo carico del grado di colore il quale, miscelato a un grado intermedio di nerezza, dona a questa nuance così sbilanciata verso il piano di tinta rosso un’eleganza non scontata e la giusta complementarietà d’equilibrio al blu scuro iniziale. A valorizzare ulteriormente l’importanza del rosso contribuisce anche la correlazione con la superficie lucida esistente degli accessi al teatro, ripresa poi in fase di stampa con una finitura analoga atta ad aumentare la coerenza e il realismo delle grafiche.
Quest’ultime, essendo state declinate in tinte scure di hues calde e volendo dare l’idea di incavi-ombra più o meno scavati sulla base sottostante – secondo l’immagine della serratura come unico punto di passaggio effettivo – si presentano su tre livelli di profondità cromatica, non così facilmente identificabili dall’occhio inesperto, ma selezionati ad hoc anche per evitare eccessiva confusione visiva o difficoltà di lettura, data la densa compresenza di elementi di testo e dettagli di segno.
Tra questi prevale il bordeaux scuro (NCS S 8010-Y90R), così denominato, non a caso, per la vicinanza del grado di bianco con il blu scuro corrispondente e, allo stesso tempo, volutamente assegnato al testo per bilanciare il grigio~azzurro della parte opposta; scuro abbastanza da sembrare realisticamente il bassorilievo nella giusta ombra sullo sfondo, di cui condivide l’appartenenza allo stesso piano di tinta, ma con un grado di nero maggiore e cromaticità diminuita.

Seguono quindi le due nuances più intense, identiche per sfumatura, ma derivate da piani di tinta differenti e distanti: dalla prevalenza di giallo scaturisce l’ottone profondo (NCS S 8505-Y20R) che va a definire contorni e contenuto del logo committente, mentre dalla prevalenza di rosso nasce il ruggine profondo (NCS S 8505-Y80R) che, a sua volta, completa concettualmente il resto della simbologia. Se l’ottone trasforma “l’occhio” di IRIFOR nello spioncino da cui guardare oltre la porta, allora la ruggine è l’elemento mancante, nascosto “Al Buio”, che trasforma le serrature nelle chiavi d’accesso alle stanze del teatro.
Non è mai facile vederci o venirne fuori…