Gli incontri in presenza, della durata di circa un’ora e mezza ciascuno (con successivo dibattito), prendono spunto dalle nuove riflessioni sulla difficile coesistenza tra la città del Novecento e gli sviluppi inaspettati di quella contemporanea, dove i valori identitari vengono messi in discussione dalle innovazioni tecnologiche e dalle contaminazioni culturali. Anche gli aspetti metodologici e tecnici si confrontano con i nuovi modelli della sostenibilità ambientale.
Il ruolo della luce artificiale nella città viene analizzato in chiave sia critica che propositiva, che spazia dal potenziale espressivo del buio e i prodigi della Light Art. I relatori esplorano, attraverso un approccio inedito, quella dimensione estetica complementare all’architettura “fisica”, con cui stabilisce un rapporto dinamico, immateriale ma ricco di nuove esperienze percettive.
Per questo, le conferenze organizzate da NCS Colour Centre Italia si propongono come un momento di sensibilizzazione culturale verso le valenze più complesse della scena urbana, con particolare attenzione alla contemporaneità.
Gli interventi sono tenuti da tre studiosi e docenti accomunati da un forte interesse verso la cosiddetta “integrazione tra le arti” e verso il legame (oramai irrinunciabile) tra arte e progetto.
Hans-Georg Gadamer afferma che “la cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”. Potremmo sostituire “cultura” con “luce”, che è capace di amplificare i frammenti urbani – ovvero i luoghi – in base a una sensorialità progettata.

PROGRAMMA:

  • Lunedì 29 maggio, Eugenio Guglielmi, “LA CITTÀ OSTILE”, 2 CFP architetti – POSTI ESAURITI
  • Lunedì 25 settembre, Gianpiero Alfarano, “LA CITTÀ SENZA OMBRA DI BUIO”, 2 CFP architetti – POSTI ESAURITI
  • Lunedì 30 ottobre, Jacqueline Ceresoli, “CITTÀ, LABORATORIO ESTETICO”, 2 CFP architetti – POSTI ESAURITI